Dott.ri Ferdinando & Natale Polimeni
Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Via Bruno Buozzi,4 - Reggio Calabria
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La Malattia di Crohn
Che cos’è?
La Malattia di Crohn (MC) è una Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale (MICI) che
può colpire tutto il tubo digerente, ma più frequentemente l’ileo terminale e il colon
soprattutto destro, provocando l’ulcerazione della mucosa. Le ulcere possono causare
restringimento dell’intestino o penetrarne la parete, creando tragitti fistolosi, che possono
raggiungere altri tratti gastro-intestinali o altri organi.
L’infiammazione ha un andamento caratterizzato da fasi acute seguite da periodi
di remissione clinica ma con tendenza alla recidiva.
Quanto è frequente?
In Italia si calcola in circa 60.000 il numero dei pazienti, senza differenza tra i due
sessi. Può insorgere a tutte le età ma più frequentemente tra i 20-30 anni,
anche se le forme pediatriche appaiono in aumento.
Quali sono le cause?
Come per la Rettocolite Ulcerosa, l’ipotesi più attendibile è che un’interazione tra fattori genetici predisponenti e fattori ambientali scatenanti provochi una risposta abnorme del sistema immunitario gastro-intestinale a fattori di tipo alimentare o infettivo, che, in condizioni normali, provocherebbero solo un’infiammazione acuta, ma controllata dai preziosi meccanismi immunitari di regolazione, che intervengono a modularla. Se invece, a causa di un’alterazione genetica, questi meccanismi regolatori non intervengono in maniera adeguata, si scatena un processo infiammatorio assolutamente sproporzionato, inutile e dannoso. La conseguenza ancora più grave è che l’alterata risposta immunitaria tende ad automantenersi provocando nel tempo ulteriori attacchi acuti. Da qui il carattere cronico di questa malattia.
Si ritiene che l’alterata risposta immunitaria possa essere provocata oltre che dalla natura del fattore ambientale scatenante anche da eventi stressanti concomitanti come insuccesso scolastico, cambiamento o perdita dell’attività lavorativa, trasferimento, divorzio, lutto ecc. Un altro fattore importante specifico del Crohn è il fumo di sigaretta.
Come si manifesta?
I Sintomi possono essere più o meno
severi in rapporto al carattere
prevalentemente infiammatorio,
stenosante o fistolizzante della malattia
e alla gravità ed estensione delle lesioni.
I principali sono:
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Dolore addominale continuo o crampiforme,
localizzato più spesso al quadrante
addominale inferiore destro
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Diarrea cronica, spesso anche notturna,
commista a sangue, specie nelle forme
localizzate al colon
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Febbre
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Dimagrimento
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Ritardo di crescita
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Vomito
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Anemia
Le complicanze intestinali principali sono:
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Ostruzione intestinale completa (occlusione) o parziale (subocclusione)
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Fistole anali, entero-enteriche, entero-cutanee ecc.
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Ascessi anali o addominali
Le complicanze sistemiche, per fortuna non particolarmente frequenti e simili a quelle della Rettocolite Ulcerosa, possono essere:
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Articolari: Artrite, Spondilite anchilosante, Sacroileite
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Dermatologiche: Eritema nodoso, Pioderma gangrenoso
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Oculari: Episclerite, Uveite anteriore
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Epatobiliari: Clalcolosi della colecisti, Epatite autoimmune, Colangite sclerosante primitiva, Cancro delle Vie Biliari
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Renali: Calcolosi
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Trombofiliche: Trombosi, Embolie
Come si diagnostica?
Le Indagini che consentono di riconoscere la malattia e valutarne il grado di severità comprendono:
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Anamnesi, cioè la raccolta dalla voce del paziente dei sintomi recenti oltre che della storia clinica personale e anche familiare
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Esame obiettivo non solo addominale ma anche generale per valutare lo stato di salute e il coinvolgimento di altri organi come occhi, cute e articolazioni
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Esami di Laboratorio:
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Indici di Funzionalità Epatica, Pancreatica e Renale
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Indici di Infiammazione (Leucociti, VES, PCR, Calprotectina fecale ecc.)
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Indici Nutrizionali (Emocromo, Ferritina, Sideremia, Proteine)
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Indici Immunitari
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Analisi Microbiologiche
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Esami Radiologici:
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Radiografia diretta dell’addome, viene utilizzata negli attacchi acuti per riconoscere tempestivamente complicanze gravi come l’occlusione o la perforazione
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Entero-TC, consente uno studio accurato delle localizzazioni infiammatorie e delle complicanze come stenosi, fistole e ascessi
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Entero-RM, fornisce immagini ancora più suggestive, senza esporre alle radiazioni
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Rx del tubo digerente, con studio seriato del tenue, oggi sostituito dall'Entero-RM, ma ancora utilizzato se quest'ultima non è disponibile
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Esami Endoscopici:
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Colonscopia con ispezione dell’ileo terminale e Biopsia, è l’indagine fondamentale per porre la diagnosi e valutare macroscopicamente e microscopicamente il danno della mucosa intestinale e la sua estensione
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Videocapsula Endoscopica, una microtelecamera, che, ingerita, trasmette le immagini dei segmenti intestinali non accessibili con la colonscopia
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Ecografia dell’addome e delle anse intestinali, utile per il
monitoraggio dell'attività e dell'estensione della malattia,
nonchè del successo del trattamento. E' un esame facilmente
ripetibile, che può essere eseguito direttamente dal Gastroenterologo
Come si cura?
E’ necessario contrastare il processo immuno-infiammatorio utilizzando:
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La Mesalazina, un antinfiammatorio utilizzato nella prevenzione delle recidive,
con risultati però nettamente inferiori rispetto alla Rettocolite Ulcerosa.
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I Cortisonici, utili nella fase acuta per la loro potente e rapida azione
antinfiammatoria unita alla capacità di sopprimere o comunque controllare la risposta immunitaria. Non sono utilizzati come terapia di mantenimento, per gli effetti collaterali provocati dall’uso prolungato
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Gli Immunosoppressori (Azatioprina, 6-Mercaptopurina) capaci anch’essi di controllare la risposta immunitaria e utilizzabili, senza eccessivi rischi, anche nel lungo termine. Il Metotrexate agisce anch’esso come immunosoppressore ma comporta maggiore rischio di effetti collaterali
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I Farmaci Biologici, anticorpi capaci di bloccare i fattori che promuovono l’infiammazione come il TNF, Tumor Necrosis Factor, (Infliximab, Adalimumab), l’Integrina (Vedolizumab) e le Interleuchine 12 e 23 (Ustekinubam)
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Gli Antibiotici (Metronidazolo, Ciprofloxacina, Rifaximina), vengono utilizzati per controllare la contaminazione batterica dell’intestino tenue ma soprattutto per dominare le complicanze infettive.
Quando la Chirurgia?
All'intervento chirurgico si ricorre solo per le complicanze non trattabili con la terapia farmacologica. Consiste nel drenaggio degli ascessi, riparazione delle fistole e asportazione dei tratti intestinali ostruiti dall'infiammazione e in particolare dai suoi esiti cicatriziali.